Tempo fa parlavo davanti a una birra di un mio oziosissimo progetto. Avevo in mente di parlare di Milano, ma soprattutto (non me ne vogliate) di parlare di me, di questa città per quello che mi riguarda. Poiché sono comunque un po' restio a metterci la faccia, ipotizzavo di usare un filtro privilegiato, un prestanome (e che prestanome!) che avrebbe dovuto farsi carico delle mie impressioni su questa città che per moltissimi giovani (e non solo) come me significa soprattutto una cosa: lavoro. Il mio prestanome d'eccezione sarebbe stato il parossistico Luciano Bianciardi de La vita agra: un libro (e un film!) che ho amato con vera partecipazione. Le orecchie di chi ascoltava ricevettero il messaggio e si complimentarono. Pochi giorni dopo - con un certo stupore - gli occhi cui corrispondevano quelle complimentose orecchie individuarono per caso in internet un articolo. Sgomento! Qualcuno mi aveva battuto sul tempo! Con colpevole ritardo, linko sul blog questo articoletto di non-so-chi. Buona lettura.
(Nella foto: Luciano Bianciardi)
1 commento:
Avviso ai naviganti: si tratta di un mio post d'epoca... Riciclato da me stesso medesimo al fine di salvarlo dall'affondamento di un vecchio blog marcescente. Sapete com'è... se la casa va in malora, che almeno si salvi l'argenteria!
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