09 novembre, 2006

Chi insegna ai bambini?


Voglio riprendere il tema che Roberto ha scelto di affrontare: bambini-sesso-violenza-educazione; un tema difficile, complesso, scomodo e forse con poche possibilità di soluzione.
Il disegno che ho fatto non vi tragga in inganno, non vuole essere una diagnosi, la colpa non può essere solo della Play Station e simili anche se il fenomeno si innesta su un terreno e un contesto sociale e culturale che ne amplifica i danni.
Aspetto con terrore il momento in cui mio figlio Giacomo mi chiederà di prendergli la PS12, con gli schizzi di sangue che escono da due piccole fessure accanto allo schermo per aumentare l’effetto realismo.

- Papà, mi compri la play?
- Eh? Cosa?
- Mi compri la pl…
- Uh! Guarda, Giacomo, le ochette. Quak! Quak!

18 commenti:

Anonimo ha detto...

e dire che un tempo io chiedevo l'hula hop.
ingeeeeeeeenua.

Michele Casella ha detto...

no, ti prego, no! Non cadere anche tu nell'ovvietà PS = antonomasia del male. Perchè dipende davvero dal suo modo di utilizzo. Se si dovesse affrontare la PS come piattaforma multimediale, dovremmo analizzarne molteplici aspetti, tra i quali i più interessanti vertono sulla totale interattività ed atopicità a cui si va incontro. Si dovrebbe parlare di alienazione ma anche di diritto all'identità (costituzionalmente garantito e realmente applicato dalla PS con la possibilità di inventarsi un'identità digitale con cui accedere a community sempre più globali); si dovrebbe parlare di progresso tecnologico che troppo spesso non coincide col progresso culturale... ma talvolta sì! Insomma, non cadiamo in ovvietà, ma proviamo a conoscere ciò di cui parliamo, perfino della PS12 e delle sue inimmaginabili possibilità.

matteo bergamelli ha detto...

lo so che ho detto una ovvietà, che è fin troppo facile prendersela solo con la play station e infatti ho detto che dipende molto dal contesto cioè da chi è il ragazzino che ci gioca, da chi sono i genitori di questo ragazzino e tantissimi altri fattori però se uno gioca con alcuni videogames di cui mi è giunta voce (s'è capito che non ho nessuna piattaforma per videogiochi?) possono aggravare un quadro già disastrato...
o forse mi piaceva soltanto il disegnetto e dovevo trovare un motivo per per farvelo vedere.

pasquale la forgia ha detto...

@ frans:
sì. in effetti non sono d'accordo con questo timore. è pur vero che tu sei un padre e quindi sai meglio di chiunque passi da ste parti cosa vuol dire tirar su un ragazzino. ma la tempo stesso io penso che un ragazzino debba (se ne ha voglia, ovvio) misurarsi con queste nuove forme di divertimento... anche perché, credimi, il videogame non è solo sparasparaspara. i videogiochi esistono da decenni e le loro strutture testuali stanno diventando sempre più complesse, anche perché ci sono gamers che giocano da anni e - crescendo - pretendono non solo migliorie grafiche, ma modalità di interazione sempre più mature e destrutturabili.
insomma, non lasciarti spaventare dal sangue di un videogame splatter. anch'io da ragazzino ho ammazzato interi eserciti e visto milioni di mediocri film horror, ma ciò non mi ha certo impedito di apprezzare altro nel corso degli anni.
a presto.

pasquale "(io me) nintendo" la forgia

ps: a questo proposito ti consiglio di leggere questa intervista, segnalatami dal caro fooosco tempo fa.

Roberto La Forgia ha detto...

leggerò l'intervista più avanti.

quando ero piccolo c'era il nintendo.
penso che anche nascondino possa essere dannoso se giocato da solo.
è bene che si incentivi il gioco di gruppo.
vincere sul proprio compagno o perdere e il modo in cui si reagisce alla vittoria o alla perdita è uno strumento splendido per capire chi è il tuo compagno.
prestare il proprio gioco è un gesto con delle dinamiche fortissime.
stabilire il prorpio gioco preferito è alla base della costruzione del proprio gusto.
josef e pasquale, la penso come voi ma non sottovaluto la preoccupazione di frans.

in ogni caso, meno videogames.
più casino per le strade.

nei videogames (i fumetti, i libri ecc.) ti confronti con un mondo che non ammette eccezioni, sbagli, assurdità, imprevisti, incoerenze.
per strada si, invece.

Roberto La Forgia ha detto...

dimenticavo,
il disegno è molto bello e mi fa piacere vedere che stiamo disegnando di nostro pugno i nostri articoli.
non approvo la scritta in inglese, però.
sono un nazionalista.

;-)

pasquale la forgia ha detto...

@ roberto:
non sono d'accordo con quello che scrivi. il fatto è che so a cosa hai videogiocato, quindi posso dirti con certezza che non sai bene a cosa mi riferisco quando parlo di giochi con strutture testuali sempre più complesse. per farla breve, cade via via quel "mondo che non ammette eccezioni, sbagli, assurdità, imprevisti, incoerenze" di cui parli e che dall'epoca di supermario non c'è più o, meglio, non è più l'unico modo di intendere il videogioco. il fatto che tu poi estenda i confini di questo mondo perfetto e coerentissimo anche a libri, film, fumetti eccetera... scusami, ma non sta proprio in piedi.
che poi il gioco in strada sia indispensabile, irrinunciabile, indimenticabile e divertentissimo... che dire: io e te sappiamo benissimo che è stra-vero!!!

ciao

pasquale "fratello" la forgia


ps: sta cosa che disegnamo per i nostri post è... è... non ho parole, davvero. accontentatevi di un "è troppo figo!".

pasquale "supergiovane" la forgia

pasquale la forgia ha detto...

cazzo! dimenticavo! frans... il disegno è bellissimo!

Roberto La Forgia ha detto...

quel mondo coerentissimo lo estendevo a libri e quant'altro per dire che non è solo un deficit del videogames quello di non ammettere l'impensabile.
era giusto per non demonizzare.

quali sarebbero questi videogiochi più complessi di cui parli?

pasquale la forgia ha detto...

@ roberto:
questa tua precisazione non credo cambi molto. un buon libro (fumetto, film...) DEVE ammettere l'impensabile. cmq, meglio che mi fermi qui... sai che se parto su queste cose sono pericoloso (pericoloso=noioso).
per quanto riguarda i videogiochi... che dirti... fatti un giro su half life 2 e - se riuscirai a staccartene - mi saprai dire (qui puoi scaricare il trailer, che comunque non rende giustizia). poi ci sarebbero un'infinità di simulatori e piattaforme di interscambio con un interfaccia grafica che richiamano il videogioco, ma dove non ci sono vincitori o punteggi. e qui, qualora ne avessero tempo e voglia, passerei la palla a mb0 o a fooosco, che di certo ne capiscono mooolto più di me.

pasquale "suck my pixels" la forgia

matteo bergamelli ha detto...

Ricordo ancora, come fosse oggi, quando quel capellone scansafatiche di Gutenberg inventò la stampa, anche allora mi scagliai contro quella diavoleria perché sapevo che non avrebbe portato niente di buono; che dire poi di quegli hippie bastardi dei fratelli Lumière, si inventarono il cinema per non andare a lavorare, ma io mi feci sentire, gridai forte il mio raccapriccio per quell'ignominia; vogliamo parlare poi di quel lazzarone col ciuffo e il bacino snodato? Il rock'n'roll è roba da pervertiti!

frans "the prophecy" van der groov

P.S.
mi fa molto piacere che il disegno vi sia piaciuto.
Affronterò senza paure anche la play station di mio figlio.
interessante half life 2,(bisbigliando) conosci mica un pusher che possa procurarmi quella roba lì?

pasquale la forgia ha detto...

@ frans:
quel pusher... ehm... potrebbe anche essere una persona che... ehm... conosci.

pasquale "ehm" la forgia

andrea barbieri ha detto...

Per un profano, per usare "half life 2" ci vuole la "PL12" oppure lo puoi mettere semplicemente nel pc?

Michele Casella ha detto...

se permettete, vorrei consigliare anche io un giochino per PS2; non sono l'esperto di turno, ma devo dire che la mia "sana" trafila di videogame dai 10 anni in su l'ho fatta. Un po' più tardi sono diventato amicone di un pirata che vendeva videogiochi crackati in un negozio di computer; il tutto come fosse legale. Altri tempi, splendidi. Un paio d'anni fa ho potuto giocare a ICO, un videogame che mi ha letteralmente stregato e che probabilmente rimmarrà la miglior "cosa" digitale che riuscirò mai a incontrare. Il concept è sempre quello di liberare la principessa dalla strega cattiva che l'ha imprigionata, ma stavolta per riuscirci dovrai adoperarti pensando !!davvero!! a lei. Infatti il tuo personaggio è molto più atletico e sveglio della pricipessina, perciò sarai tu a prenderla per mano (nel vero senso della parola) e portarla con te attraverso i cunicoli del castello, sarai tu a saltare dirupi e aggrapparti a cornicioni per poi renderle più facile il cammino. Impareggiabile è il rapporto di fiducia che si viene a creare fra te e questo ammasso di pixel in forma femminile, soprattutto quando sarà costretta a saltare per farsi prendere al volo fra le tue braccia (col rischio di cadere nel baratro mortale!!!). Insomma, il concept del gioco è basato sull'avventura e sulla solita dicotomia beneVSmale, ma il grado di interattività fra personaggi è davvero diverso. Inoltre le ambientazioni (assai oniriche) rimangono meravigliose, e l'immersione nel videogame è totale. Infine dovete assolutamente vedere una scena: quando arrivate in determinate postazioni potete salvare il gioco e ricominciare da quel punto. Solo in quel momento i due protagonisti si siedono l'uno accanto all'altra e si guardano semplicemente negli occhi. E questo, in un videogioco, è bello.

matteo bergamelli ha detto...

Non datemi del retrogrado ma, forse, fuori dal videogioco é anche più bello.
Del resto mi rendo conto che il confine tra mondo "reale" e mondo "virtuale" si sta assottigliando molto velocemente.
Ma io non volevo criticare i videogiochi in se o i motivi che spingono le persone ad usarli e tantomeno il piacere che ne ricavano, tutto ciò fa parte di una sfera intoccabile che si chiama libertà individuale.
Se però quello che facciamo nella nostra sfera privata ha delle conseguenze negative su quello che sta fuori mi pare giusto porsi delle domande.
Ovviamente bisogna prima stabilire e mettersi d'accordo su quanto sia la responsabilità dei videogiochi (di alcuni videogiochi) in un caso come quello citato da roberto del gruppo di ragazzini stupratori.
In fondo penso che i videogames idioti, come la televisione di merda o i libri deficienti diventano determinanti solo se trovano "terreno fertile".

andrea barbieri ha detto...

Sì, PL12, buonanotte... volevo dire ps2. Vabe'
Comunque ho capito che ci vuole una piattaforma e che esistono alcuni giochi che vanno bene anche per più piattaforme.

In quel gioco hanno messo il kokoro, come direbbe igort. Però come Groov penso anch'io che all'interattività preferisco la realtà. Un bel paio di occhi neri dal vivo sono meglio, scombussolano più profondamente :-)

pasquale la forgia ha detto...

ok. ragazzi, chiariamo una cosa. non si tratta di "sostituire" qualcosa a qualcos'altro. sui tratta solo di godersela e riuscire a vivere bene ogni forma di esperienza, diretta o mediata che sia. perché poi non potete certo dirmi che una pagina di joyce, letta davanti al camino con un plaid sulle gambe e un brandy in mano, sia meno mediata di una serie di infarti davanti ad half life 2.

pasquale "provare per credere" la forgia

andrea barbieri ha detto...

Pasquale, nonostante il fatto che in casa manca il camino e non ho mai letto joyce né nessun altro con un brandy in mano, penso che tu ci abbia dato scacco matto.
Ovvero: stiamo qui a rompere le scatole sull'irrealtà dei giochi e ce la tiriamo quando leggiamo "fiction".