
"Se io dirò alcune cose circa questi presenti costumi (tenendomi al generale) colla sincerità e libertà con cui ne potrebbe scrivere uno straniero, non dovrò esserne ripreso dagli italiani, perché non lo potranno imputare a odio o emulazione nazionale, e forse si stimerà che le cose nostre sieno più note a un italiano che non sono e non sarebbero a uno straniero, e finalmente se questi non dee risparmiare il nostro amor proprio con danno della verità, perché dovrò io parlare in cerimonia alla mia propria nazione, cioè quasi alla mia famiglia e a’ miei fratelli?"
Pochissime righe che la dicono lunga sul ruolo e l'integrazione dell'intellettuale in Italia. Il tutto nel 1823.
Per chi volesse approfondire senza cacciare una lira, qui trovate il testo integrale.
(Fotografia: Maschera funebre di Giacomo Leopardi, dall'archivio della Laurence Hutton Collection)
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