14 giugno, 2007

Cornice, Venice art fair

Come preannunciavo sono stato a vedere Cornice, la fiera che si è svolta dal 7 al 10 giugno sull’isola del Tronchetto a Venezia che riuniva gallerie nazionali ed internazionali.
Entro nel tendone, mi avvicino alla biglietteria,
“scusi il ridotto per chi è?”
“studenti”
“mi dia uno intero”
“quindici euro, grazie”
Le ragazze che mi strappano il biglietto sono molto carine, bene, è un buon inizio.
Mentre mi sto già deprimendo perché sulla mia destra c’è un’opera di Plessi, la stessa opera da trent’anni, butto l’occhio in avanti e vedo un grande ritratto di donna, sembra un Lucian Freud, sembra proprio un Freud, mi dirigo verso il quadro, non c’è dubbio è Lucian Freud, mi gioco una palla che è Lucian Freud, eccomi davanti al quadro, me lo guardo ben bene, certo che come dipinge Freud, fammi leggere di che anno è questo…Tai-Shan Schierenberg?
Proseguo la visita con un testicolo di meno.

E quello cos’è? Ah! galline imbalsamate.
Per fortuna in alcuni stand le ragazze addette alle relazioni con il pubblico sono una vista più piacevole di molte opere esposte.

Passo oltre e mi imbatto in alcuni lavori di Jan Fabre; questo personaggio meriterà un post tutto suo quando andrò a vedere la mostra sempre qui a Venezia, premetto solo che i suoi lavori mi provocano un orrore profondo e non nel senso “buono”, un post dedicato a lui e a tutti i tassidermisti che da qualche anno in qua
stanno affollando il mondo dell’arte.

Degno di nota mi sembra il grande salto di un artista italo americano, Frank Mottarello, che dopo anni passati a bazzicare il giro delle gelaterie è stato preso sotto l’ala protettrice della Suck it & Suck it, l’ormai mitica galleria londinese specializzata nello scovare nuovi talenti, che ora si è aggiudicata l’esclusiva di tutti i suoi lavori.

Il direttore della Suck it & Suck it, John Magnum Caramel, sta cercando di recuperare anche tutte le altre opere sparse per il mondo, un impresa titanica visto che Mottarello ha iniziato vent’anni fa a seminare coni gelato in ogni angolo della terra. Io stesso ricordo di averne visto uno a Bombay alla gelateria Lip Lap, quella che fa angolo con il barbiere.

Finisco il mio giro, saluto e supero le ragazze strappabiglietti, sono quasi oltre la soglia quando una delle due mi chiama, mi volto,
“si?” dico

“è tuo questo?”
la ragazza tiene in mano un piccolo sacchettino, si direbbe di pelle con i bordi insanguinati, lo riconosco

“tienilo pure” faccio io,
la ragazza mi sorride con uno sguardo colmo di gratitudine, mi giro ed esco dal buio del tendone, fuori il sole è accecante.



5 commenti:

sergio ha detto...

hey, ma a questo punto non si meritavano un po' di foto pure le bigliettare? sai, giusto per gradire...
(non riesco ad aprire le foto, problema solo mio?)

ciao frans

matteo bergamelli ha detto...

no, le foto delle bigliettare me le tengo per me.

Anch'io non riesco ad aprire le immagini, ho fatto un casino incredibile per impaginare questo post perché l'anteprima non corrisponde all'impaginato iniziale e il post pubblicato non corrisponde all'anteprima, ho cancellato e caricato le immagini più volte e nei passaggi devo avere combinato qualcosa.
appena posso vedo di sistemare.

the substitute ha detto...

Con quella palla hai voluto regalare un'operina tassidermica al Tronchetto pure tu?Un diverso anno di nascita di Tai Shan l'avrebbe assolto?E se sì, > di o < di cosa o chi?Curiosità da ozioso.

matteo bergamelli ha detto...

ma io non lo condanno,anche se mi è costato caro.
un quadro di Thai- Schan Schierenberg me lo appenderei in casa volentieri, penso però che se fosse nato prima di Freud non sarebbe arrivato a dipingere come dipinge adesso, dipingerebbe in maniera diversa, sempre molto bene, ma diversa.
Del resto lo capisco, un pittore come Freud mette in crisi parecchie persone che dipingono, me compreso, (darei la palla che mi rimane per dipingere come lui)ma fare quasi esattamente gli stessi quadri è una gabbia dalla quale può essere difficile uscire.

the substitute ha detto...

Non era per polemica ma per sincera curiosità e condivido la tua diagnosi.Chissà se anche per la produzione di immagini vale quel vecchio adagio "un bravo scrittore rovinato dall'aver letto troppi libri"...
Radioso week end a tutti