Ovviamente è sempre bene ricominciare facendo una breve ripassata. Tanto per capire come funziona da queste parti.
Per chi non capisce l'inglese. Traduco l'ultimo scambio di battute fra Hicks e l'intervistatrice della Bbc.
Hicks: Non c'è nessun limite. Bisogna cancellare ogni limite.Intervistatrice: Ma è proprio il senso del nostro programma, capire fin dove ci si può spingere.Hicks: Posso raccomandarle dei giocolieri? Credo le piacerebbero.
3 commenti:
Bentornati.
Where to draw the line.
Da una bella intervista a Houellebeck sull'ultimo Les Inrock (se ti interessa...), traduco a naso:
D: Questo episodio (si parlava del rapporto con la madre) è stato parte di un linciaggio mediatico del quale sei stato vittima subito dopo l'uscita di "La possibilità di un'isola". Come te lo spieghi tutto questo odio?
R: In vari modi (...). L'altra ragione è che sono libero. E questo è piuttosto raro, può dare fastidio.
Alla fine, può darsi che la spiegazione sociologica che do degli esseri sia troppo violenta per essere accettabile. Credo però che la ragione fondamentale sia la più meschina: l'assenza di potere effettivo.
Un altro caso recente è quello di Julian Assange di Wikileaks. Esiste una limite alla libertà di rendere pubblici certi documenti? Cosa lo costituisce? La cultura, alta e bassa che sia? Il conformismo?
E se esiste, questo limite, è giusto oltrepassarlo?
Se ce n'è uno di limite è la libertà. O sei dentro, schiavo, o sei fuori libero.
Questa gente, scrittori, performer, giornalisti; si fanno carico, subendone un ritorno pesantissimo, di spostare quel limite -culturale, per lo più- di un cm alla volta.
Quello che scandalizzava di Lenny Bruce cinquant'anni fa, oggi saresti portato a considerarlo del tutto accettabile.
Ma continuo a chiedermi: è davvero così? E per quale pubblico?
ps Tra i commenti al video su YTube c'è chi afferma che l'intervistatrice stesse recitando una parte. Può anche essere vero, è BBC2, mica FOX.
@ giulio: bentornato (e ben affiliato)!
@ fosco: di houellebecq attendo il nuovo libro (non so quando uscirà da noi). il finale della tua citazione lo condivido in pieno.
per quanto mi riguarda (e hicks sostiene lo stesso), l'unico limite è quello dell'abilità dello scrittore/performer/giornalista. se uno non è in grado di esprimersi, mi interessa poco il contenuto dirompente delle sue idee: per me non è altro che un poraccio che urla da un balcone. poi non escludo che un giorno per caso potrei cogliere in mezzo a suoi farfugliamenti un barlume di grandezza, ma in quel caso l'abilità in gioco sarebbe la mia capacità/voglia di ascoltare e mettermi in discussione, non la sua volontà di sporgersi dalla balaustra e vomitare verità scomode: per quello basta essersi alzati storto.
lenny bruce stesso (concordo con te, anche oggi non si possono dire le cose che ai suoi tempi gli sono costate la carriera, e non solo) aveva come suo unico manifesto poetico questa frase (vado a memoria): quando a pisciare fisso bene il cesso e gli dico "io non prenderò mai niente da te". anche per lui, in parole povere, il solo limite per un artista era non far cacare.
ps: per quanto riguarda l'autenticità dell'intervista, non so. so solo che non cambierebbe nulla.
pps: tornando a cose più serie, nei commenti al post qui sotto parlavo di the wire e treme. non mi dici niente?
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