JUANA MOLINA
Son
Domino/Self
Sono ancora in pochi a conoscerla in Italia, ma è probabile che con questo nuovo album anche il Belpaese riesca ad accorgersi di un talento così straordinariamente fuori dal comune. Tre full lenght alle spalle ed un’invidiabile credibilità ottenuta in giro per il mondo hanno permesso a Juana Molina di proporsi come personaggio di punta del songwriting indipendente argentino, spostandosi con agilità dall’attitudine folk che la lega al suo Paese ad un pregevole gusto prettamente anglofono. Le similitudini con nomi al momento blasonati (su tutti gli Animal Collective) sembrano quindi appropriate, ma alle grandi doti di chitarrista e di delicata cantante vanno aggiunti parecchi tasselli che rendono la musicista di Buenos Aires fra le più interessanti proposte del momento. La title-track si mostra proprio come esempio di sospensione eterea e nebulosa, un’esemplare ricerca di atmosfere che riescano a risucchiare l’ascoltatore in uno stato d’ascolto alterato. In maniera meno marcata ma egualmente efficace, la Molina sviluppa questo percorso per tutte le dodici tracce qui contenute, attraverso un accorto uso della voce, una preciso utilizzo della chitarra acustica ed un attenta selezione dei suoni digitali che compongono le percussioni. Più che un semplice disco, “Son” è un nuovo passo in un percorso di ricerca che l’argentina ha intrapreso già da qualche anno e che l’ha vista flirtare anche con remix elettronici e con produttori di tutto rispetto. Un’artista da tenere in grande considerazione.
(Immagine: copertina del disco)
Son
Domino/Self
Sono ancora in pochi a conoscerla in Italia, ma è probabile che con questo nuovo album anche il Belpaese riesca ad accorgersi di un talento così straordinariamente fuori dal comune. Tre full lenght alle spalle ed un’invidiabile credibilità ottenuta in giro per il mondo hanno permesso a Juana Molina di proporsi come personaggio di punta del songwriting indipendente argentino, spostandosi con agilità dall’attitudine folk che la lega al suo Paese ad un pregevole gusto prettamente anglofono. Le similitudini con nomi al momento blasonati (su tutti gli Animal Collective) sembrano quindi appropriate, ma alle grandi doti di chitarrista e di delicata cantante vanno aggiunti parecchi tasselli che rendono la musicista di Buenos Aires fra le più interessanti proposte del momento. La title-track si mostra proprio come esempio di sospensione eterea e nebulosa, un’esemplare ricerca di atmosfere che riescano a risucchiare l’ascoltatore in uno stato d’ascolto alterato. In maniera meno marcata ma egualmente efficace, la Molina sviluppa questo percorso per tutte le dodici tracce qui contenute, attraverso un accorto uso della voce, una preciso utilizzo della chitarra acustica ed un attenta selezione dei suoni digitali che compongono le percussioni. Più che un semplice disco, “Son” è un nuovo passo in un percorso di ricerca che l’argentina ha intrapreso già da qualche anno e che l’ha vista flirtare anche con remix elettronici e con produttori di tutto rispetto. Un’artista da tenere in grande considerazione.
(Immagine: copertina del disco)
3 commenti:
è un bel disco. lo si può ascoltare sul sito personale dell'artista.
invito i lettori a non perdersi anche e soprattutto gli animal collective
non c'entra niente ma nel blogroll, è sbagliato il link a igort (per il blog : http://igort.blogspot.com per il sito: http://www.igort.com ).
emma, nostra salvezza...
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