In questi giorni al Piccolo di Milano va in scena lo spettacolo Tradimenti scritto magistralmente da Pinter e recitato in modo obbrobrioso da Popolizio, un attore assai capace che però nella realizzazione di un personaggio complesso, tradito dalla moglie e dal migliore amico, diventa grottesco e ridicolo. La storia è condotta da tre personaggi: un editore e un agente letterario. Amici d'infanzia, e una donna moglie dell'editore e amante dell'agente. La storia si sviluppa in una sorta di spirale temporale partendo dalla fine, dopo che i due amanti si sono lasciati, e proseguendo a ritroso nel racconto dell'intreccio fra i tre protagonisti. Nel racconto di Pinter i personaggi appaiono malinconicamente uniti dal ricordo delle loro relazioni quando ancora il tradimento non li aveva costretti a mentire o ad acettare ipocritamente il proprio comportamento. Nello spettacolo purtroppo i personaggi appaiono schiacciati machiettisticamente da se stessi, in una sorta di parodia amara della loro gioventù. Consiglio comunque il libro pubblicato da Einaudi.
(Illustrazione: Harold Pinter ritratto da David Levine)
(Illustrazione: Harold Pinter ritratto da David Levine)
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