Intervista a un irascibile e forse pretenzioso amante dell’opera di Chris Ware
D: Perché ami l’opera di Chris Ware?
R: Credo che sia meravigliosa. Vorrei che nella nostra lingua avessimo parole più adatte a esprimere quando una cosa è meravigliosa, ma non ne abbiamo.
D: In che senso l’opera di Ware è meravigliosa?
R: Ho passato parecchio tempo a pensarci, e credo che sia meravigliosa nel modo in cui l’opera di Nabokov è meravigliosa. In entrambi i casi è chiaro che l’artefice crede nella bellezza fine a se stessa e, soprattutto, è capace di creare la bellezza sempre e dovunque. L’opera di Ware, in questo senso, è quasi come quella di Bach.
D: Hai detto Bach? Forse vuoi dire Mozart.
R: Non volevo dire Mozart. Volevo dire Bach. Mi piace di più Bach e così ho detto Bach. Mozart è più sciolto, probabilmente non è strutturato quanto Bach e quando si parla di Ware, più che a ogni altra cosa, è alla struttura che bisogna riferirsi. La struttura è quello che permette al suo materiale di trascendere le limitazioni del medium e di renderlo ancor più meraviglioso di quanto dovrebbe essere.
D: Ma il suo lavoro come può essere tanto preciso, rigoroso e, nello stesso tempo, rapsodico e musicale?
R: Non lo so. O forse lo so ma non lo so spiegare. L’opera di Ware è l'esempio al contempo più elaborato e disciplinato che il medium del fumetto abbia finora prodotto. Non credo che nessuno in qualsiasi altro medium visivo stia facendo un tipo di arte più elevata. Ci rende consapevoli di cosa sia possibile fare con tanto duro lavoro, grande progettazione e forza concettuale. E infatti, c’è una conseguenza strana ma importante sulle persone che vedono i suoi fumetti: vogliono lavorare con maggiore impegno sulle loro cose. In questo modo Ware fa parte dei creatori d’arte più esigenti, prolifici e impegnativi che traggono anche un vantaggio dalla genialità: fanno apparire quelli come noi degli stupidi, cosicché cerchiamo di impegnarci sempre di più.
R: Credo che sia meravigliosa. Vorrei che nella nostra lingua avessimo parole più adatte a esprimere quando una cosa è meravigliosa, ma non ne abbiamo.
D: In che senso l’opera di Ware è meravigliosa?
R: Ho passato parecchio tempo a pensarci, e credo che sia meravigliosa nel modo in cui l’opera di Nabokov è meravigliosa. In entrambi i casi è chiaro che l’artefice crede nella bellezza fine a se stessa e, soprattutto, è capace di creare la bellezza sempre e dovunque. L’opera di Ware, in questo senso, è quasi come quella di Bach.
D: Hai detto Bach? Forse vuoi dire Mozart.
R: Non volevo dire Mozart. Volevo dire Bach. Mi piace di più Bach e così ho detto Bach. Mozart è più sciolto, probabilmente non è strutturato quanto Bach e quando si parla di Ware, più che a ogni altra cosa, è alla struttura che bisogna riferirsi. La struttura è quello che permette al suo materiale di trascendere le limitazioni del medium e di renderlo ancor più meraviglioso di quanto dovrebbe essere.
D: Ma il suo lavoro come può essere tanto preciso, rigoroso e, nello stesso tempo, rapsodico e musicale?
R: Non lo so. O forse lo so ma non lo so spiegare. L’opera di Ware è l'esempio al contempo più elaborato e disciplinato che il medium del fumetto abbia finora prodotto. Non credo che nessuno in qualsiasi altro medium visivo stia facendo un tipo di arte più elevata. Ci rende consapevoli di cosa sia possibile fare con tanto duro lavoro, grande progettazione e forza concettuale. E infatti, c’è una conseguenza strana ma importante sulle persone che vedono i suoi fumetti: vogliono lavorare con maggiore impegno sulle loro cose. In questo modo Ware fa parte dei creatori d’arte più esigenti, prolifici e impegnativi che traggono anche un vantaggio dalla genialità: fanno apparire quelli come noi degli stupidi, cosicché cerchiamo di impegnarci sempre di più.
(intervista tratta sempre dallo stesso catalogo)
5 commenti:
ale, avevi ragione: qualcosa non funziona con le immagini! quando ho tempo cerco gli url e le aggiusto...
ciao
grazie sergio, infatti le volevo ingrandire... ;)
fede
now it works.
concordo assolutamente sull'associazione ware-bach....non avrei potuto pensare a niente di più pertinente
(non mi firmo. sono anonimo va bene così. bel blog)
caro anonimo,
anonimamente ringraziamo.
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