Anche quest’anno la Biennale sbarca in città.
Inizio subito con una frase da “manuale del giornalista” giusto per non creare illusioni sulla qualità del seguito di questo post.
Vivo a Venezia da quindici anni e non ho mai visitato la Biennale d’arte in maniera completa; intendo dire, oltre ai Giardini e all’Arsenale, anche tutti gli altri padiglioni che diventano sempre più numerosi e tutte le mostre ed eventi laterali sparsi per la città.
Quest’anno ho deciso di farlo per voi, cari lettori.
Da oggi a settembre, quando avrò tempo e voglia, cercherò di passare uno per uno tutto quello che la Biennale propone ma soprattutto vi farò sapere cosa ne penso!!
Vado, vedo, vi racconto.
Sarà un resoconto assolutamente arbitrario, disinformato, ritardatario, umorale e amorale.
Fra le mostre che i vari musei veneziani offrono ce n’è qualcuna che, sulla carta, sembra succulenta:
Artempo, Where Time becomes Art, Palazzo Fortuny
All in the Present must be Transformed:
Matthew Barney and Joseph Beuys, Collezione Peggy Guggenheim
Sequence 1. Palazzo Grassi
Sargent and Venice e Enzo Cucchi, Museo Correr
Ho volutamente evitato questi giorni caotici dell’inaugurazione perché non permettono una visione tranquilla, rilassata e obiettiva delle opere (in realtà non ho ricevuto gli inviti, bastardi!).
Per il momento ho visitato solo Cornice, la fiera che raccoglie una cinquantina di gallerie internazionali sull’isola del Tronchetto, ma di questo ve ne parlerò più dettagliatamente fra qualche giorno.
Inizio subito con una frase da “manuale del giornalista” giusto per non creare illusioni sulla qualità del seguito di questo post.
Vivo a Venezia da quindici anni e non ho mai visitato la Biennale d’arte in maniera completa; intendo dire, oltre ai Giardini e all’Arsenale, anche tutti gli altri padiglioni che diventano sempre più numerosi e tutte le mostre ed eventi laterali sparsi per la città.
Quest’anno ho deciso di farlo per voi, cari lettori.
Da oggi a settembre, quando avrò tempo e voglia, cercherò di passare uno per uno tutto quello che la Biennale propone ma soprattutto vi farò sapere cosa ne penso!!
Vado, vedo, vi racconto.
Sarà un resoconto assolutamente arbitrario, disinformato, ritardatario, umorale e amorale.
Fra le mostre che i vari musei veneziani offrono ce n’è qualcuna che, sulla carta, sembra succulenta:
Artempo, Where Time becomes Art, Palazzo Fortuny
All in the Present must be Transformed:
Matthew Barney and Joseph Beuys, Collezione Peggy Guggenheim
Sequence 1. Palazzo Grassi
Sargent and Venice e Enzo Cucchi, Museo Correr
Ho volutamente evitato questi giorni caotici dell’inaugurazione perché non permettono una visione tranquilla, rilassata e obiettiva delle opere (in realtà non ho ricevuto gli inviti, bastardi!).
Per il momento ho visitato solo Cornice, la fiera che raccoglie una cinquantina di gallerie internazionali sull’isola del Tronchetto, ma di questo ve ne parlerò più dettagliatamente fra qualche giorno.
5 commenti:
ma fai anche qualche disegno ti prrrrrrrrrrego!
marcuzzo.
ma cerrrrrrrrtamente.
OTTIMO.
non vedo l'ora di leggere i resoconti.
Sargent è veramente incommensurabile. Ne ho conoscenza solo attraverso uno smilzo Art-dossier ma che cosa non si vede in quelle poche pagine.Da solo vale un viaggetto a Venezia.
Bello pensasensi sentimente, roba tua?
concordo con te caro substitute,anche se il tema di questa mostra é Venezia e quindi mancheranno quei grandi quadri, ritratti soprattutto, che lo hanno reso famoso e che mi piacerebbe molto vedere dal vero.
Il disegnetto è roba mia ma è il manifesto della biennale che io ho solo ridisegnato.
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