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E invece Hostel II, di cui confesso di non aver visto il primo capitolo, è davvero un buon film d'orrore, anzi è horror per adulti, di quelli che non se ne vedono spesso in giro. Citazioni mai sopra le righe o tanto per farle, in più ci sono diversi piccoli camei come, ad esempio, una Fennech ancora insegnante. Il regista, inoltre, sa cosa vuol dire usare la macchina da presa.
Ma l'aspetto forse più bello, quello che più mi ha colpito, è il modo in cui il male e la violenza vengono trasposte e descritte nelle loro dinamiche quotidiane e a dir poco banali; nell'essere cioè più subdole o laide che negative in quanto tali. L'aspetto orrorifico e sanguinolento, più che nella sua componente visiva, pervade e caratterizza il film a livello subliminale, nel suo strato profondo. E' come se il contenuto realmente horror del film fossero le relazioni (brevi o prolungate) fra i vari personaggi, non la testa che salta o il gatto affamato che ne prende il posto per riempirsi la pancia col midollo - sequenze che pur ci sono!
Scene memorabili: la bellissima asta coi cellulari, lo sputo in faccia (di cui sono stato l'unico a ridere in sala!) e poi la falce, ooh sì la falce...
(Immagine: un ameno siparietto presente nel film)
2 commenti:
a me i film di paura mi fanno paura
meglio ancora! cosi' hai la scusa per gettarti sulla ragazza con cui sei andato a vederlo...
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