19 settembre, 2007

A volte (per fortuna) ritornano - ANTEPRIMA

CHE
Alberto Breccia - Enrique Breccia - Héctor Osterheld
prefazione di Goffredo Fofi
128 pagine in b/n
19,5 x 28 cm
€ 14,90
Rizzoli - 24/7

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Di solito evito di parlare in questo spazio dei libri a cui lavoro. Stavolta però l'eccezione è d'obbligo. Dopo mesi di ricerche, telefonate
transoceaniche e intoppi vari, Che è finalmente in libreria. Per la prima volta (anche se in un certo senso un primo assaggio l'ho avuto qui) sono riuscito a pescare e riproporre un libro dalla scatola delle mie letture adolescenziali. Qualcuno fra voi ricorderà probabilmente la gloriosa e corsara edizione che di questo splendido fumetto la Topolin offrì al pubblico italiano nel 1995. Si trattò di un piccolo caso, tant'è che anche "Extra" (il supplemento culturale del "manifesto" che aprì la strada a "Alias") decise di pubblicarlo a puntate. Un piccolo caso non solo perché si trattava di un'ottima biografia a fumetti di Guevara (forse la prima), né perché il personaggio trattato aveva un evidente appeal commerciale: la magia della Topolin consisteva nell'aver riportato alla luce un libro scomparso. Intendiamoci, non un libro dimenticato, introvabile o da tempo non ristampato, bensì un libro scomparso a tutti gli effetti.
Capita di rado (e per fortuna) di dire che la storia che un libro ha vissuto è più interessante di quella che lo stesso libro racconta. E' il caso di Che.
Pubblicato in Argentina nel 1968 (a solo un anno dalla morte di Guevara), il libro diventa immediatamente un grande successo di pubblico, passa di mano in mano fra i giovani che lo compulsano come un vero e proprio vangelo rivoluzionario. Nel frattempo lo scenario argentino si fa sempre più cupo: il populismo peronista vacilla e i militari colgono l'occasione per instaurare una delle dittature militari più sanguinarie del Novecento. Il libro viene messo al bando, chi ne possiede una copia cerca di disfarsene in ogni modo, Héctor Oesterheld - sceneggiatore del fumetto, editore e intellettuale di sinistra - viene rapito: il suo nome, assieme a quello di molti altri componenti della sua famigia, si aggiunge alle liste dei desaparecidos. Anche Alberto e Enrique Breccia - disegnatori - ricevono continue minacce di morte: nel loro caso non è sufficiente liberarsi delle copie del libro, è necessario distruggere le lastre e bruciare le tavole originali. Se in qualche modo è semplice pensare alla rassegnazione sul volto rugoso di Alberto, mi è davvero difficile pensare che il giovane Enrique non abbia scalpitato davanti a quel falò: aveva trent'anni quando vide divampare quel fuoco, e quelle splendide tavole avevano segnato il suo esordio a fianco del padre.
Forse fu proprio davanti a una timida rimostranza di Enrique che Alberto decise di compiere il gesto che oggi, a quarant'anni dalla prima edizione, ci permette di rileggere questo classico proibito. Probabilmente le ceneri erano ancora fumanti quando Alberto raccolse qualche copia del libro e si diresse verso il giardino di casa e forse Enrique si sentì un uomo migliore e un figlio orgoglioso quando vide le mani di suo padre afferrare una scatola e una vanga. I due sotterrarono in giardino le ultime copie salvate, le stesse che più di vent'anni dopo sarebbero arrivate in mano a un editore spagnolo che avrebbe di lì a poco offerto al mondo la prima preziosa ristampa di Che.
A dire il vero è proprio questa la vicenda che il libro racconta, perché prima ancora d'essere una splendida biografia a fumetti del Che, la Storia ha deciso che questo libro doveva raccontare ben altro. E se è vero che per raccontare una cosa bisogna viverla, questo libro l'ha fatto: è rimasto nascosto sotto la terra, facendosi carico - nei suoi lunghi anni di buio - dell'urlo di intere generazioni testardamente sopravvissute.
Oggi, Che ritorna in libreria con Rizzoli, nella collana 24/7.
Un annetto fa parlavo con Jorge Vacca, fondatore e attivissimo tuttofare della (fu) Topolin, per cercare di capire se fosse possibile recuperare i contatti con Enrique Breccia, gli eredi di Alberto Breccia e quelli di Héctor Oesterheld: sapevo di qualche problema contrattuale che rendeva impossibile (o quantomeno complicata) la riedizione del libro in Europa, ma a dispetto di queste complicazioni, abbiamo deciso di provarci ugualmente. Del resto l'edizione Topolin era da tempo introvabile e il libro aveva diritto a una cura redazionale che ne migliorasse gli aspetti grafici e quelli testuali.
Rispetto all'edizione del 1995 il testo è stato ritradotto e riletterato. Inoltre sono stati eliminati molti errori storici (è bene ricordare che Oesterheld raccolse e riorganizzò in racconto tutti i dati biografici del Che in meno di un anno: gli errori erano inevitabili). Inoltre, dove è stato possibile, si è ovviato ai problemi grafici nella resa di alcune tavole: eccessiva sgranatura, box di testo ampliati che mozzavano i disegni...
Inoltre questa nuova edizione è arricchita da una corposa e sentita prefazione di Goffredo Fofi (potete leggerne un estratto qui), impaginata con gusto retrò à la Milano Libri assieme al paziente Andrea Bruno. Infine, i ritratti degli autori in bandella sono opera del buon Marco Corona.
Insomma, uscite di casa e andate a comprarlo, altrimenti tutta sta gente ha lavorato per niente.


(Immagine 1: Che, Rizzoli 2007)
(Immagine 2: Che, Topolin 1995)
(Immagine 3: Héctor Oesterheld, di Marco Corona)
(Immagine 4: Alberto e Enrique Breccia, di Marco Corona)

18 commenti:

Francesco Chiacchio ha detto...

Gran bella notizia!
Non conoscevo poi la storia che sta dietro a questa opera, grazie per averla raccontata. A presto!

duccio ha detto...

io ho l'edizione Topolin, ma mi sembra evidente che dovrò procurarmi anche questa.
grazie, ciao.

Anonimo ha detto...

bella notizia,sì.aspetto una copia omaggio.no ok, lo compro.anzi,no.sì...complimenti,e grazie,ciaociao

matteo bergamelli ha detto...

Che dire? sarà una gioia poterlo leggere.
bellissimi anche i ritratti di marco.

Anonimo ha detto...

bravo. bellissimo. complimenti.

tuo fratello adottato.

p.s. dobbiamo dare i soldi della spesa a Gianpietro.. per non parlare di quelli che devi dare a me...

p.p.s. COMPRATE IL LIBRO PERCHE' ALE DEVE SALDARE I DEBITI!!

pasquale la forgia ha detto...

@ chiacchio:
in effetti - nonostante il mio racconto scarsissimo - le vicende legate alla circolazione di questo libro sono davvero da incubo. o da grande romanzo.

@ bardamu:
l'edizione topolin resta un gioellino punkettone da tenere vicino al cuore dei (pochi) fortunati che negli anni sono riusciti a procurarsela. ma, al di là delle mille "sottigliezze" redazionali che solo deviati come me possono rimarcare, l'edizone del buon jorge vacca aveva un piccolo problema: era tradotta in un modo assurdo e confesso che parecchie pagine non le avevo mai capite prima di fare una lettura incorciata fra originale spagnolo e edizione francese (ottima, ma con tutti gli errori storici dell'originale). anche solo per questo motivo, caro duccio, vale la pena sborsare.

@ samantha:
la copia omaggio te la puoi scordare. devi cacciare i soldi!!!

@ frans:
spero proprio che ti piaccia. i ritratti di marco qui li ho postati per come erano in originale. nel libro - per questione di spazio - sono un po' mozzi, ma tengono.
non mi sono dilungato sui disegni dei breccia perché è faticoso commentare una cosa di tale grandezza: preferisco piazzare una preview in pdf... se solo sapessi come diavolo si fa...

@ davide mengacci:
sì. in realtà tutta sta bufala del libro l'ho gonfiata solo per recuperare i soldi della spesa.
mi dispiace solo che tu debba sottolinearlo in pubblico.

Luc ha detto...

io i soldi per questo libro li spendo + che volentieri. gli ingredienti per una bellissima lettura ci son tutti. e mi pare giusto premiare un così bel lavoro di recupero artistico/storico/culturale. bravo pasquale, hai fatto bene a vincere la ritrosia e parlarcene. e poi i breccia, madonna mia .... sono dei giganti !!!

Roberto La Forgia ha detto...

Un sentito inchino ai Maestri e un'affettuosa stretta di mano a tutti quelli che li hanno riesumati.

Francesco Chiacchio ha detto...

Ho il libro tra le mani...
Grazie!!

the substitute ha detto...

Ciao Pasquale
La storia di questo libro è talmente straordinaria e dolorosa che mi ammutolisce. Lo leggerò come un messaggio in bottiglia che ha vinto le profondità del tempo anche grazie a te e Jorge Vacca.
Ne approfitto per salutare tutti e promettervi che appena sentirò di meno l'alito del mio capo sul collo aggiornerò il mio rotolo web con i vs. link (scusa Luc, Fedez, Bardamu)e qualche novità.
Probabilmente parlerò di un altro "libro scomparso", in questo caso -credo- mai veramente apparso.
Se un po' ti conosco immagino che forse anche tu sia sulla stessa pista.
Su the Sub trovate un piccolo post di quelli che ci si può permettere soprattutto quando si è anonimi.
C'è chi tiene famiglia e chi tiene un Nickname.

Buona integrazione a tutti

andrea barbieri ha detto...

Pasquale, avevo comprato il libro prima di leggere il tuo post su integratore. Ti immagini la mia faccia quando ho letto il tuo nome accanto a quello dei Breccia... :-)
Se non avevo il cel scarico ti mandavo subito un sms: Caro Pasquale, sono contento che tu abbia curato questo bel lavoro, però adesso mi metti anche un po' di soggezione. Stai bene.

Sai che sono uno di quelli che non aveva l'edizione Topolin e tu mi hai fatto felice!

Ma non è tutto. Se non avessi ancora il cel scarico ti scriverei un sms: Caro Pasquale, se l'editor fosse una carica politica, io voterei te. Stai bene.

pasquale la forgia ha detto...

@ luc:
grazie! spero che il libro ti piaccia.

@ roberto:
ma guarda un po' che distacco porfessionale... adesso a tuo fratello gli stringi la mano!
;^)

@ chiacchio:
bene bene bene... e una copia l'abbiamo piazzata! scherzi a parte, spero che tu possa stringere presto fra le mani un altro libro... ma di questo parleremo a tempo debito.

@ sostituto:
troppo gentile. ti ringrazio per i complimenti e aspetto la storia del tuo "libro scomparso" (o "mai apparso", mi par di capire).

@ andrea barbieri:
davvero troppo generoso. faccio solo una piccola precisazione, anche per evitare che la mia mail si intasi di manoscritti: non sono un editor, ma solo un redattorino-tutto-fare a cui ogni tanto permettono dei salutari colpi di testa. comunque, precisazioni a parte, grazie di cuore per l'entusiasmo.

ciao a tutti,
p

Anonimo ha detto...

Siccome a certuni li scancelli da skype i complimenti te li faccio da qui. Pasquale for President.
L'Elvio della tua vita.

pasquale la forgia ha detto...

grazie, confezionatore di mostri.

Luc ha detto...

letto. tutto d'un fiato. bello è dire poco. il disegno è veramente grandioso. un b/n essenziale e ruvido il giusto per le atmosfere della storia. I Breccia, m più Breccia padre, erano dei veri innovatori nel fumetto dell'epoca (1969). Un disegno senza toni di grigio, proiettava all'estremo la lezione del seriale. tutto diventava essenziale e i corpi e i volti quasi sempre un po deformati a sottolineare i momenti drammatici. E poi, diamine, scritta solo un anno dopo i fatti reali, quindi con tutto lo slancio ed il pathos dell'esserne coinvolti direttamente. che bel lavoro avete fatto a recuperare questo libro, e a rieditarlo con una nuova e migliore traduzione. e mi è piaciuta anche la prefazione di Fofi.

pasquale la forgia ha detto...

grazie mille, luc! sono tornato solo oggi sull'integratore, quindi leggo (probabilmente) con ritardo il tuo commento. che dire? trovare un lettore che non solo si è entusiasmato, ma che ha anche trovato le parole per dirlo è una di quelle cose che rendono questo lavoro un bella avventura.
grazie di cuore,
pasquale

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e