03 agosto, 2008

Facciamo finta che...!


Mancano pochi giorni alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Pechino. A questo punto occorre tornare indietro di qualche anno. Nell'aprile 2001, Kiu Jingmin, vicepresidente del Comitato promotore di Pechino 2008, si impegnò davanti al Comitato olimpico internazionale: Assegnando a Pechino i Giochi, aiuterete lo sviluppo dei diritti umani - disse.

Fino a otto mesi fa l'impegno è restato assolutamente disatteso. Così Amnesty international è tornata alla carica formalizzando quattro richieste rivolte al governo cinese:

1. adottare provvedimenti che riducano significativamente l'applicazione della pena di morte, come primo passo verso la sua completa abolizione;
2. applicare tutte le forme di detenzione in accordo con le norme e gli standard internazionali sui diritti umani e introdurre misure che tutelino il diritto a un processo equo e prevengano la tortura;
3. garantire piena libertà d'azione ai difensori dei diritti umani, ponendo fine a minacce, intimidazioni, arresti e condanne nei loro confronti;
4. porre fine alla censura, soprattutto nei confronti degli utenti di Internet.

A parte qualche minimale apertura sul fronte internet, gli otto mesi sono trascorsi invano (ma leggete anche qui).
D'altra parte il portavoce del Ministero degli Esteri, Jiang Yu, ha risposto ai giornalisti:
Io credo che il sostegno dei vertici del Cio ai Giochi Olimpici di Pechino e l’aderenza allo statuto olimpico non debbano portare ad altri fattori politici irrilevanti. Mi auguro che i vertici Cio continuino ad attenersi ai principi dello statuto olimpico.
Quindi: diritti umani uguale fattore politico irrilevante.


Gli interessi economici e di immagine sono tuttavia tanto colossali che si dovrà canticchiare: facciamo finta che...!/ tutto va ben/ tutto va ben...
Invece non va affatto bene, per esempio, che intellettuali che hanno espresso idee non allineate col regime possano essere ammazzati di botte, o quando va bene torturati e buttati per anni in campi di rieducazione.
Quindi la mia tv non sarà sintonizzata sulla cerimonia di apertura né sulle gare. Utilizzerò il tempo per vedere film che mi interessano, leggerò.

[nell'immagine il Partito Comunista Cinese]

2 commenti:

Anonimo ha detto...

evviva il comunismo e la libertà!!...

davide mengacci

andrea barbieri ha detto...

Beh, a far finta mica è il comunismo cinese, a far finta sono le democrazie occidentali.
'Comunismo' poi ha uno spettro di significati piuttosto vario e molti li condivido.

Qualcuno potrebbe obiettare che se rifiuto il prodotto Olimiadi di Pechino dovrei garantire di non consumare nessun prodotto made in china. Ma trovo che la situazione sia diversa.
Qui alla base dell'assegnazione dei giochi c'era un patto assunto dal governo cinese, e il patto non è stato rispettato.