17 novembre, 2009

Mi son sempre piaciuti i fiori

Carl Linné ovvero Carolus Linnaeus ovvero Linneo fu un personaggio decisamente interessante con il quale sento di avere qualche affinità.
Naque nel 1707 in Svezia figlio di un povero ma ambizioso pastore luterano, ed era uno studente talmente pigro (ehi! proprio come me) che il padre lo minacciò di mandarlo a lavorare come calzolaio. Linneo scongiurò il padre di dargli un’ultima possibilità; da lì in poi divenne uno studente modello.
Studiò medicina ma la sua vera passione era il mondo della natura (ehi! proprio come me).
Cominciò a produrre cataloghi di specie animali e vegetali usando un sistema di sua invenzione e la scienza si accorse di lui; Linneo mise ordine in un campo, la classificazione delle specie naturali, che fino ad allora era stato un casino totale: nomi lunghissimi, con l’incertezza poi di avere magari nominato lo stesso fiore classificato già da altri botanici, gli animali potevano venire raggruppati a seconda che fossero selvatici o domestici, terrestri o acquatici, grandi o piccoli o addirittura nobili e belli anziché insignificanti. Buffon, con il quale Linneo ebbe una disputa, classificò alcuni animali a seconda della loro utilità per l’uomo.
Buffon non fu l’unico oppositore ma fu più fortunato di Johann George Siegesbeck che ne criticava il carattere immorale dell’analisi degli organi sessuali, e soprattutto la centralità di quest’ultima nell’opera di Linneo, il quale per dispetto diede il nome Siegesbeckia ad una pianta infestante. Questo episodio ha stuzzicato la mia matita.
E qui veniamo ad un’altra caratteristica del naturalista svedese: un notevole e costante interesse per il sesso (ehi! proprio come me).
Scorgeva in molte piante stupefacenti somiglianze con i genitali femminili (come dargli torto) tanto che chiamò le parti di una specie di bivalve vulva, labia, pubes, anus e himen, inoltre classificò un genere di piante col nome Clitoria.
Nelle sue descrizioni attribuiva ai fiori un' inclinazione al piacere sessuale che non avrebbero sfigurato in un romanzo erotico dell’epoca.
Cercando un’immagine di Linneo ho trovato questa, un ritratto di J.H. Cheffel del 1739.


Vero che vedete anche voi quello che vedo io? Vero?
I casi sono due: o il pittore condivideva lo stesso interesse mio e di Linneo, o io ho bisogno di una visita specialistica.

7 commenti:

Unknown ha detto...

visita specialistica...aspetta! cazzo, la vedo, la figa!

matteo bergamelli ha detto...

il fatto che la vedi anche tu non so se mi rassicura...

pasquale la forgia ha detto...

ma scherzate?
quello sparato è CHIARAMENTE una passera. e la faccia sgarzulina di lui lo sottolinea ulteriormente.
inoltre, la posizione della mano destra evidenzia che - qualora l'esemplare femmina non fosse disponibile all'accoppiamento - il soggetto sarebbe ben disposto a sbrigarsela da solo.

matteo bergamelli ha detto...

propongo una terapia di gruppo

Giulio ha detto...

Un'orgia, in pratica.

Mb0 ha detto...

"Perché, cosa c'è da vedere?"
fosco "educanda delle suore ancelle del sacro cuore" lucarelli


comunque c'è un che vago di Cronenberg, in quest'immagine.

OT: date un'occhiata a questo post (e anche alla seconda parte)

http://blogof.francescomugnai.com/2009/11/a-brief-history-of-illustration-part-i/

pasquale la forgia ha detto...

carissima MB,
fosco non delude mai. anima santa!
cronenberg c'è e si vede pure.
grazie per l'off topic.
a presto,
p