29 settembre, 2006

SUFJAN STEVENS
The Avalanche Rough Trade/Self
Quello di Sufjan Stevens sta diventando un piccolo culto, perfettamente bilanciato fra il puro piacere dell’ascolto e l’idea di appartenere ad un club di estimatori ancora ben selezionato. L’eclatante successo del fantastico “Come On Feel The Illinoise” ha radicalmente cambiato il grado di notorietà che il cantautore statunitense aveva raccolto nell’arco della sua breve carriera, mostrando una capacità compositiva che ha davvero pochi eguali al momento. Una marea di influenze, di idee e di stimoli uditivi, di suggerimenti subliminali e di concitazione pop si alternavano all’ascolto di un album mastodontico sia nella qualità che nella quantità musicale. Accade però che a pochi mesi dall’uscita di “Illinoise” arrivi la notizia di un nuovo cd che andrà a raccogliere quel che è rimasto fuori dall’album, ma il classico EP di outtakes ed alternative version ben presto si tramuta in un’altra valanga di brani di altissima qualità: 21 tracce ed oltre 75 minuti di musica riempiono ”The Avalanche”, perfetto completamento di un’opera le cui altissime aspettative sono state appieno rispettate. E così accanto alle delizie folk di “Mistress” si possono ascoltare le coinvolgenti trombe di “Henney Buggy”, all’introspettiva “Saul Bellow” si contrappongono le delicatezze spensierate di “Your Land” ed il caleodoscopio sonoro di “Tornado”. Ed ovviamente non potevano mancare due nuove versioni della fantastica “Chicago”, probabilmente il brano più rappresentativo di un’opera musicale davvero impeccabile.

1 commento:

matteo bergamelli ha detto...

Dopo aver letto questo post ho cercato in internet Sufjan Stevens;
che dire, strepitoso!!
Grazie per la segnalazione