29 ottobre, 2007

The air is on fire

Salto subito al sodo e vi risparmio tutta la pippa sul fatto che, se uno è noto principalmente per i suoi film, può tranquillamente essere anche un ottimo pittore e un eccelso scarabocchiatore. In genere si tratta di un'avvertenza superflua, ma diventa del tutto inutile quando l'"uno" in questione si chiama David Lynch. Che il venerabile regista fosse capace di disegnare lo sapevamo in tanti per aver adocchiato dei suoi disegnetti sparsi qua e là (almeno questi dovete guardarli). Che sapesse dipingere era evidente per chiunque avesse visto i suoi primi corti (Six figures getting sick, The alphabet e - seppur in minima parte - The grandmother). A tutta questa rigogliosa quanto misconosciuta parte dell'opera di David Lynch, la Fondation Cartier pour l'art contemporain ha deciso di dedicare una mostra ricca e convincente: The air is on fire, ospitata alla Triennale di Milano fino al 13 gennaio. Aperta dal martedì alla domenica, dalle 10.30 alle 20.30. Biglietto (intero) € 8, più che ben spesi. Esaurito il dovere di cronaca, diamo sfogo all'opinabile.
L'opera pittorica è davvero potente e, anche davanti alle astrazioni più scabre, Lynch ostenta un gusto compositivo molto sicuro. L'allestimento è semplice e solido, anche se più che all'aspetto "fisico" dell'ambiente non potrete fare a meno di badare alla sua componente "sonora". Su tutto lo spazio espositivo grava infatti una sinistra eppure avvolgente cappa di vibrazioni, quell'impasto di echi e rumori industriali che chiunque abbia visto un film di Lynch - anche per un solo secondo - conosce benissimo. In più, ogni due o tre quadri, una piccola cassa, azionata dal visitatore, spara a comando un suono che incornicia ulteriormente le immagini.
I quadri, tutti di notevoli dimensioni, sono più che altro concrezioni materiche, verruche antropomorfe che spuntano sulla schiena di un animale da incubo (e con questa definizione credo di essermi guadagnato la dannazione eterna). Ma non mancano opere più tradizionalmente pittoriche, in cui il nero petrolio la fa da padrone e le figure (casette perdute su orizzonti bidimensionali) si perdono come ighiottite. La pianto qui o rischio di trasformarmi in un penoso darkettone pubescente.
Oltre alla produzione pittorica (e qui si risveglia il cuore di tutti noi scarabocchiatori compulsivi), la mostra raccoglie una gran quantità di virtuosistici pasticci lasciati su salviette, scatole di fiammiferi, post-it, fogli d'appunti, carte intestate, ricevute d'albergo e via dicendo. Credetemi se vi assicuro che in nessun caso si tratta di robaccia nobilitata dal nome di chi l'ha vergata: anche il più insulso dei pastrocchi ha una sua ragion d'essere e per questo il mio cuore spendaccione mi ha costretto a comprare il catalogo della mostra (acquisto felice, ma di necessità ancora non verificata).
A rendere ancora meglio spesi gli otto euro del biglietto, c'è il fatto che all'interno della mostra troverete un cinemino (a me ha ricordato il teatro nel termosifone di Eraserhead, ma potrei sbagliarmi) nel quale vengono proiettati tutti i corti di Lynch, compresi gli otto episodi di Dumbland, la sua straccionissima e fracassona serie animata.
E se proprio tutto questo non vi basta, ci troverete una bellissima serie di foto sui pupazzi di neve, una (decisamente meno interessante) sezione di pornografia vintage fotoritoccata à la Bellmer e una curiosa installazione a metà fra un pezzo di casa delle bambole e una strampalata funhouse: un piccolo salottino in cui passeggiare non troppo tranquillamente.
Insomma, andateci. Per quel che vale, garantisco io.

Qui potete vedere alcuni dei corti di Lynch:
- Six figures getting sick (1966);
- The alphabet
(1968);
- su segnalazione di Giacomo Nanni, The grandmother (1970)... occhio che dura;
- The amputee (1974);
- sempre grazie a Giacomo, l'intera serie di Dumbland (2002);
- The darkened room (2002).

(Immagine: David Lynch, Andrzej Dragan)

17 commenti:

Giacomo Nanni ha detto...

mi piacerebbe andarci
segnalo che dumbland è visibile in rete per intero su google video qui
merita

pasquale la forgia ha detto...

sono certo che la mostra ti piacerebbe. grazie della segnalazione per Dumbland. ho aggiornato il post con qualche link ai corti di lynch in rete.
ci vediamo a lucca.
ciao,
p

Giacomo Nanni ha detto...

ah si trovano tutti!
guarda quest'altro link che ti lascio funziona da qualche settimana, anche se non so fino a quando durerà sto sito (in questo momento per esempo ti ci puoi vedere anche Ratatouille...)
the grandmother
è il film intero in streaming
ci vediamo a lucca

pasquale la forgia ha detto...

'azzo! e si vede anche parecchio bene! grazie mille, aggiorno subito il post!
a lucca! a lucca!

Bufi ha detto...

grandioso...
incredibile,non riuscivo a staccarmi da dumbland
la bellezza del sublime
penso siano anteriori ma le animazioni ricordano tanto kentridge

pasquale la forgia ha detto...

dumbland è fantastico. seppure così strampalato e (letteralmente) scoreggione ci trovi tutto lynch: il suo suono e i suo tempi, soprattutto.
il riferimento a kentridge - se ti riferisci alle animazioni di Six figures getting sick, The alphabet e The grandmother - è parecchio azzeccato. io avevo pensato più a una personale reinterpretazione dell'espressionismo tedesco, passata attraverso bacon, e gorky. senza trascurare - è solo una mia suggestione? - l'immenso edelmann.

pasquale "ognuno ci vede quello che vuole" la forgia

ps: che poi tracce di heinz "the master" edelmann le ritrovate anche nelle animazioni di terry gilliam, no? fatemi sapere se sono pazzo....

Anonimo ha detto...

Scusate se mi intrometto solo per salutare l'amatissimo PLF ciao Da Maurizio De Vaden, quando passi da Padova e vieni a trovarmi?
Ho tante news da raccontarti, paraculo!


Maurizio De Vaden

pasquale la forgia ha detto...

ciao, caro il mio prezioso maschilista! ma allora hai abbandonato la laguna metafisica per tornare alla palude reale! scherzi a parte, sappi che oggi roberto era proprio nella tua padova, dove (negli untuosi panni di big zooppa) ha tenuto una lezione a uno sparuto gruppo di studenelli di scienze della comunicazione: direi che è un segno dei tempi. o di un'imminente apocalisse, direi.
ti abbraccio e spero di rivederti presto. a patto che tu acquisti il il figlioccio intruso (che tu poi lo legga davvero, è solo un insignificante dettaglio).
fatti vivo via mail. la mia è sempre la stessa.


ps: col tuo ultimo commento mi hai semplicemente tolto le parole di bocca. giuro. volevo scriverle io paro paro, ma ho già una pessima quanto meritata fama di flamer.

the substitute ha detto...

Caro Pasquale, cari intrusi tutti.
Pu� essere che passi a salutarvi dallo stand Coconino travestito da c-3PO o da Yoda ma molto pi� probabilmente- dopo una cura di mozzarelle- torno dritto a Milano a lavur�.

Raccatter� umilmente le vostre firme sul frontespizio della mia copia con un pellegrinaggio VittorioVeneto-Firenze-Parigi-vattelappesca.

Non fate troppo gli snob-cool tra i piccoli brufolosi appassionati di Manga e i grandi brufolosi appassionati di X-men.

Kisses and good Luck(ka)!

pasquale la forgia ha detto...

carissimo,
non so che giorno hai scritto... cmq, roberto e io abbiamo lasciato lucca sabato all'alba. chiacchio, tota e cattani hanno comunque egregiamente presidiato la postazione.
snob-cool noi??? massimo rispetto per i cosplayer e per i loro (un tempo anche nostri) brufoli!

pasquale "dalla parte del popolo" la forgia

francesco ha detto...

gréfic novels!

pasquale la forgia ha detto...

oh, yeah! only greifix nouvels!

Bufi ha detto...

..e perchè non grosz?!!

ma cacchio le animazioni di gilliam mi mancano!!
alla ricerca immediatamente...comunque a lucca non sono riuscito a venire nonostante pubblicassi qualcosa che per ora non so neanche come reperire in compenso sono appena stato all'inaugurazione di una bellissima mostra di mastro GIPI qui a Torino con il sopracitato mastro in persona...va bene lo stesso...se riuscite a vederla ne vale la pena..

pasquale la forgia ha detto...

@ bufi:
le animazioni di gilliam le trovi disseminate in quasi tutti i suoi film assieme ai monty python. immagino che su internet se ne trovino a bizzeffe.
cos'è che pubblicavi per lucca?

Bufi ha detto...

un capitolo di una novel credo lunghissima che stò scrivendo, è su nixon n.2 e trovi qualcosa sul mio blog..

comunque facendo animazione vado a cercarmi gilliam con i grandissimi monty python

Anonimo ha detto...

vista… veramente ansiogena… veramente bella!
michele

Anonimo ha detto...

c'era una volta l'integratore...
AHOOOOOOOOOO!!!!
volemo posta'?

chissàchiè.